PROGETTI

Primi Progetti Sperimentali

  • Progetto "Pediatra Advocate" del bambino con l'obbiettivo di preparare ad una nuova funzione il Pediatra di base, che, come osservatore privilegiato nell'interno delle famiglie, possa essere in grado di cogliere i primi segnali di allarme premonitori del futuro disagio giovanile
  • Proposta all'Università (facoltà di Scienze della Comunicazione - facoltà di Medicina - Scuole di Specializzazione in Pediatria) di svolgere Corsi complementari o Master con materie (medicina dello sport, sociologia, comunicazione , bioetica, psicologia della età evolutiva, psicologia della famiglia ecc.) che potrebbero formare più compiutamente il Pediatra moderno "Advocate" del bambino.
  • Progetto "La città per il bambino" con la Facoltà di architettura
  • Proposta (Culturale e logistica) di un modello di Asilo nido o Scuola materna più aderente alle esigenze della famiglia moderna.
  • Progetto CARE neonatale. Con l'obiettivo di promuovere modelli di assistenza neonatale, particolarmente per i piccoli prematuri, che privilegino una assistenza il più possibile "gentile" e poco invasiva.
  • Educazione sanitaria .Organizzazione di incontri periodici : "I giovedì del bambino", tavole rotonde in cui verranno trattati modo semplice ed interattivo con esperti argomenti che riguardano la qualità della vita dei bambini


  • Il primo progetto è :
    Progetto "Pediatra Advocate del bambino"

    L'obbiettivo è di individuare una nuova funzione del Pediatra , creando la Figura del Pediatra "Advocate del Bambino" che si può tradurre con : difensore , angelo custode.

    Perché si è pensato a questa nuova funzione del Pediatra?
    Oggi il Pediatra di famiglia è rimasto pressoché l'unico medico di riferimento delle famiglie perché per almeno 12 anni per ciascun bambino si trova a dover frequentare una famiglia; anni che possono diventare 14, 15, 16……… 20 se ci sono più bambini.
    E quindi è il medico che più di ogni altro ha l'opportunità di vedere, ascoltare, capire, individuare i comportamenti di una famiglia , sia positivi sia negativi, comportamenti che in ogni caso sicuramente incidono sulle condizioni psichiche , morali, intellettuali e caratteriali dei bambini e soprattutto ha la possibilità di cogliere i primi eventuali segnali di allarme.
    L'importante è che li sappia cogliere! Molti ci riescono, specialmente quelli con maggiore esperienza pratica, ma sarebbe meglio che tutti i Pediatri, anche quelli all'inizio della loro attività li sapessero cogliere e lo sapranno se i formatori daranno una maggiore importanza alla conoscenza dello sviluppo cognitivo, del rapporto genitore bambino, delle potenzialità dei neonati. In tale modo, il pediatra sarà più attrezzato per intuire nell'ambito della famiglia e nei bambini i segni premonitori di un futuro disagio.
    Da sempre in medicina si è detto che prevenire è meglio che curare. Ma questo modo di intendere la professionalità deve essere ancor più sentito dai pediatri.
    Un tempo la prevenzione valeva sopratutto per le malattie fisiche. Oggi per le ragioni citate prima ( raggiunto il traguardo di un netto miglioramento della salute fisica) vale soprattutto per le problematiche psicologiche che sono da sempre la base di tutte le manifestazioni del disagio giovanile.

    Perché il "Pediatra Advocate del bambino" ?
    Il Pediatra è forse l'unica figura professionale che si trova in un punto di osservazione privilegiato per cogliere segnali di allarme individuali e collettivi sia sul piano emotivo sia sul piano ambientale.
    In questo nuovo ruolo potrebbe , più di altre figure professionali che si occupano dell'infanzia, integrare e verificare le informazioni ottenute dall'osservazione diretta del bambino "a rischio" con quelle ottenute da altre persone (genitori,insegnanti, assistenti sociali, il parroco, il poliziotto di quartiere….) e a discutere con queste ultime le proprie conclusioni e le strategie di intervento.
    Inoltre come esperto di bambini e figura leader della comunità, presente in maniera capillare sul territorio, il pediatra avrebbe molteplici possibilità di intervento su base multidisciplinare ,per migliorare il corso della vita dei bambini.
    E' quindi necessario "costruire " un Pediatra più motivato, più conscio delle molteplici valenze etiche della sua professionalità, capace di usare strumenti moderni di organizzazione e comunicazione in modo da diventare un nodo fondamentale nella rete di collaboratori/consulenti che si occupano dell'infanzia ".
    Il tutto attraverso corsi di formazione specifici che lo preparino culturalmente alla nuova funzione (Master ? Diploma?) e la istituzione di una sorta di albo professionale.
    Per poter realizzare compiutamente questo progetto è indispensabile il coinvolgimento diretto dei sindacati pediatrici, in particolare del più rappresentativo : la FIMP, che dovrà contribuire alla iniziativa con la presenza attiva di suoi rappresentanti.

    Come dovrebbe essere un pediatra "Advocate del bambino"?
    Il primo modo in cui il Pediatra può svolgere il proprio ruolo allargato di Advocate del bambino è quello ovviamente di svolgere al meglio il proprio lavoro ogni giorno.
    Tuttavia questo "nuovo" Pediatra dovrebbe ampliare la visione della professione, in riferimento ad alcuni punti qualificanti:
  • Sovente le necessità mediche dei bambini in situazioni di povertà e/o di disagio sono superiori rispetto a quelle dei coetanei in migliori condizioni socio-economiche. Un bambino in difficoltà è un paziente da visitare spesso , qualche volta anche troppo. Al pediatra difensore del bambino verrebbe molto più naturale utilizzare questa situazione come opportunità per conoscere meglio il contesto in cui vive il suo paziente
  • Dovrebbe trovare uno spazio per i genitori durante l'orario di attività ambulatoriale, in modo stabile e continuativo, per conoscere ed affrontare situazioni di difficoltà famigliare
  • Dovrebbe istituzionalizzare il contatto con i colleghi medici dei altre specialità ed altre figure professionali che operano nella comunità (scuola,servizi sociali, amministrazione locale , chiesa, polizia ecc ). A questo proposito sarà basilare l'uniformità ed accessibilità delle informazioni
  • Dovrebbe stabilire un canale diretto con gli insegnanti delle scuola (incontri periodici) frequentata dal bambino
  • Dovrebbe acquisire la conoscenza delle responsabilità e delle norme che regolano l'attività dei singoli soggetti coinvolti a livelli differenti nell'assistenza/difesa dei bambini , dal momento che etica deontologica e disposizioni amministrative e/o di legge potrebbero venire in contrasto.

  • Progetti ed iniziative attuate

  • 2007 1° “ Master Children’s Advocate” per Pediatri, tenuto presso la Scuola di Amministrazione Aziendale Università di Torino . Articolato in 12 giornate (sabato) per un totale di 66 ore di lezione. 40 iscritti
  • 2008 2° “Master Children’s Advocate” . Interamente finanziato dalla Regione Piemonte
  • 2008 – 2010 Cicli annuali di 15 trasmissioni televisive intitolate “Children’s Advocate” a carattere di divulgazione/intrattenimento , finalizzate a realizzare una Genitorialità Responsabile
  • 2010 - Ciclo di conferenze intitolato “il bambino è ancora un (s)oggetto misterioso”.Conferenze di educazione sanitaria, a carattere divulgativodestinate a genitori, a futuri genitori a nonni e ai afmigliari tenute presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale
  • 2011 – Nuovo ciclo di Conferenze al Centro Congressi dell’Unione I industriale
  • 2007 – 2011 Serie di Incontri di Educazione sanitaria presso le Circoscrizioni cittadine
  • 2007 – 2012 Conferenze e interventi presso scuole ed Istituzioni varie
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